La casa dei fantasmi

Regia di Justin Simien.
Un film con Lakeith Stanfield, Tiffany Haddish, Owen Wilson, Danny DeVito, Rosario Dawson.
Titolo originale: Haunted Mansion.
Genere Commedia, Drammatico, Fantasy, – USA, 2023, durata 123 minuti.
Distribuito da Walt Disney.
Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13

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Ben è un astrofisico che si innamora di una medium e realizza una macchina fotografica quantistica, teoricamente in grado di immortalare i fantasmi… solo che non ne ha mai trovati. Anni dopo essere stato ridicolizzato dalla comunità scientifica per la sua invenzione, ha cambiato lavoro: ora fa la guida turistica a New Orleans, ma è depresso e alcolizzato. Nel mentre Gabbie e suo figlio Travis si trasferiscono in una villa infestata non lontano dalla città e i fantasmi gli impediscono di lasciarla. Chiedono così aiuto a un prete, che contatta Ben, ma le cose prendono una brutta piega e i quattro dovranno rivolgersi anche a una medium e uno studioso di storia locale. Riusciranno a scongiurare la maledizione della casa prima che sia troppo tardi?

Un bel gruppo di star fa il possibile per rendere simpatico un film dalla scrittura poco ispirata. Non bastano una manciata di belle trovate visive per sopperire alla pochezza delle battute, adatte davvero a un pubblico di soli bambini.

Era del resto un intento dichiarato, visto che la precedente sceneggiatura per il progetto, firmata da Guillermo Del Toro circa un decennio fa, era stata scartata perché mirata a un pubblico PG-13: la Disney ha poi preferito cambiare direzione. Così Rosario Dawson, Lekeith Stanfield, Owen Wilson, Tiffany Haddish, Danny De Vito e pure Jaime Lee Curtis, Jared Leto e in un cameo anche Winona Ryder, affrontano l’impresa di conquistare i più piccoli e gigioneggiano sorridenti. Ma saranno gli unici adulti a farlo, perché a parte per alcuni costumi sopra le righe e il sempre buffo ed eccentrico Danny De Vito, i maggiorenni non hanno ragione di stare allegri. Il didascalismo infatti impera, per spiegare tutti i passaggi per bene, con l’effetto di smorzare il ritmo e soprattutto di neutralizzare le sorprese e il mistero, che invece dovrebbero essere il sale di un film come questo.

Tanto che si rimpiange non ci si trovi dalle parti di Scooby Doo, dove almeno sarebbe stato chiamato in causa dell’ingegno per spiegare le presenze sovrannaturali, invece qui i fantasmi vanno presi alla lettera. Del resto si tratta dell’adattamento cinematografico di una attrazione di Disneyland aperta nel 1969. Questa versione per il grande schermo è fedele al look di alcuni fantasmi (quello con la cappelliera e la sposa con l’accetta per esempio, ma pure Madame Liota ridotta a sola testa fluttuante), però la precisione di questi rimandi non avrà grande fortuna in Europa: a Disneyworld Paris la Haunted House non esiste e al suo posto c’è una variante con diverse differenze intitolata Phantom Manor.

Tra le cose più spiazzanti del film di Justin Simien c’è il nome del principale villain: Crump, che potrebbe essere preso per un riferimento all’ex presidente degli Stati Uniti. Ma naturalmente la Disney non ha cercato di inserire della satira politica del tutto fuori target e la ragione del cognome è un’altra: è un omaggio a uno degli ideatori dell’attrazione, Rolly Crump. Infatti anche al suo sodale Yale Gracey, è tributato in modo analogo, usando il suo cognome per battezzare uno dei fantasmi più importanti.

Rispetto al precedente adattamento del 2003, firmato da Rob Minkoff e interpretato da Eddie Murphy e Terence Stamp, questa nuova versione è al passo con i tempi e non vede una donna da salvare da un matrimonio fantasmatico. La maledizione ha infatti una natura diversa, radicata nel lutto di alcuni protagonisti. New Orleans purtroppo si vede poco e soprattutto si sente pochissimo: solo in testa e in coda al film e c’è solo un poco di spazio per le sue parate musicali di strada. La cosa migliore dunque sono alcuni passaggi di effetti speciali, con improvvisi cambi di prospettiva, vertiginosi e ispirati anche a Escher. Nulla di nuovo, ma sono soluzioni efficaci, certo meno abusate dei pur presenti “jump scare” con le loro impennate di volume.

I fantasmi e il tono macabro e gotico, così come il giovane Travis con il quale immedesimarsi (appassionato di action figure di personaggi Marvel, perché in Disney tutto è sinergia commerciale), faranno la gioia dei piccoli spettatori. Gli accompagnatori adulti invece dovranno armarsi di pazienza. Per fortuna, pur essendo un film Disney, non ci sono scene dopo i titoli di coda e si potrà lasciare tempestivamente la sala.

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