Following

CINEFORUM – Cinecircolo Valsesia
Regia di Christopher Nolan.
Un film con Jeremy Theobald, Alex Haw, Lucy Russell, John Nolan, Dick Bradsell.
Genere Commedia nera, – Gran Bretagna, 1998, durata 69 minuti.
Distribuito da Movies Inspired.

Venerdì 10 novembre, 21.00
Domenica 12 novembre, 18.00
Lunedì 13 novembre, 21.00

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Bill, apprendista scrittore a Londra, vorrebbe scrivere un romanzo, raccontare storie, disegnare ritratti. Disoccupato con tanto tempo da spendere, pesca persone tra la folla e le segue discretamente, spia sconosciuti per pura curiosità, per trovare ispirazione, per scoprire dove vanno e da dove vengono. Ma la vita del voyeur; non sarà senza conseguenze. Cobb (lo stesso nome del personaggio di Leonardo DiCaprio in Inception), navigato scassinatore e doppio pernicioso dell’eroe, si accorge di Bill, lo approccia e ne fa suo malgrado un allievo e un complice. Appartamento dopo appartamento, Bill ‘colleziona’ la vita degli altri e incontra una bionda fatale che lo condurrà lontano dal punto di partenza.

L’uscita in sala di Oppenheimer, ritratto empatico del creatore tormentato della prima bomba atomica, è un invito irresistibile a rivisitare i film di Christopher Nolan, a partire dal suo debutto ‘squattrinato’ fino alla dismisura dei suoi blockbuster hollywoodiani.

Fan della metafisica e della fisica quantistica, l’autore britannico è soprattutto un grande pedagogo, che sollecita l’intelligenza dello spettatore, affascinato dalla decostruzione dei suoi racconti e soddisfatto di ricomporre il puzzle.

Di questo viaggio retrospettivo, il principio è Following, che due decenni e dodici film dopo, assume il suo pieno significato, un punto di partenza provvisorio, forse timido se confrontato alla monumentalità delle opere che seguiranno, che annuncia chiaramente i precetti di una carriera impressionante a venire. Inception, Interstellar, la trilogia di Batman, Dunkirk e ancora, conosciamo bene le immagini spettacolari di Christopher Nolan, i grandi spettacoli girati in IMAX e 70mm. Film enormi, pensati e progettati per il grande schermo.
Eppure Nolan ha cominciato ‘in piccolo’. Molto piccolo. La sua opera prima esce in sala nel 1999, formato ‘quasi quadrato’ (1.37:1) e pellicola 16mm. Immagine sgranata, forma austera, trattamento meticoloso, tensione continua, bianco, nero e grigio, voce off che riassume l’irrimediabile, Following; dura 70 minuti e costa soltanto 6000 dollari. Nolan lo finanzierà con l’aiuto della (futura) consorte e di alcuni amici.

Il risultato è un noir nella grande tradizione del genere e una visione contemporanea dell’anonimato delle grandi città. La complessità spazio-temporale del film, offerta come chiave dell’intrigo, diventerà il suo marchio di fabbrica. Raccontato in flashback, ci sono almeno trenta salti temporali, Following è una ‘favola’ sulla solitudine urbana che richiede concentrazione o almeno una certa applicazione. Mai in disparte, lo spettatore è coinvolto come il protagonista.

Complicando una storia semplice, Nolan gioca con loro fino alla rivelazione finale, un colpo di scena che non avevamo previsto, nonostante gli indizi, le immagini subliminali, i dettagli, gli oggetti lasciati indietro da Nolan. Il bianco e nero conferisce al film un’atmosfera anni Cinquanta confondendo chi guarda sull’epoca in cui il film è ambientato. Se abiti e scenografie si declinano al presente, la storia scivola in un’atmosfera retrò tra club, appartamenti chic, oggetti obsoleti – come la macchina da scrivere del protagonista – o biondi personaggi hitchcockiani al servizio di un racconto di gangster. Ma siamo da Nolan e impareremo presto che si tratta di un’illusione, portata fino al ‘prestigio’ che sorprende e inganna, scoprendoci ingenui e impotenti come il suo eroe.

L’autore consegna un’opera prima mozzafiato che impone il suo stile di sceneggiatura e un cinema unico, mai lineare, che naviga tra realtà, ricordi e sogni e infiltrerà molto presto l’industria americana. Del resto è uno “scrittore” che parla e da lui derivano la parola, la scena, il film.

Dopo aver fratturato la cronologia in Following, perfezionerà l’espediente con Memento, spingendo il processo ancora più in là: la storia sarà addirittura narrata al contrario. Dall’amnesia di Memento all’insonnia di Insomnia, dal doppio gioco di The Prestige al labirinto mentale di Inception, passando per la densità narrativa di Batman (uno, due e tre), il cui sticker appare sulla porta di ingresso dell’appartamento di Bill (coincidenza? Segno del destino?), il cinema di Nolan dimostra negli anni una coerenza evidente. Nulla accade per caso e sembra chiaro fin dall’inizio che il nostro avesse un piano.

Discepolo ideale di Borges (“L’Aleph”) e di Amis (“La freccia del tempo”), inventa un cinema marginale e ambizioso, di sentimenti capaci di attraversare tutte le dimensioni (Interstellar) e di intrighi complessi in cui immerge personaggi che hanno in testa un’idea semplice: capire il mondo. Un mondo frammentato, sensoriale, virtuale, troppo grande o troppo ridotto che scappa alla loro comprensione e resta incessantemente da riscoprire o reinventare.

Con buona pace dei suoi detrattori, che gli rimproverano la gratuità dei suoi effetti o la consapevolezza della sua “genialità”, Nolan dimora segreto, conciliando fantastico e scientifico, cinema d’autore e grande spettacolo, giocando con tutte le illusioni permesse dal cinema. ‘Pedinato’ da vicino, è un’identità artistica e intellettuale con cui ogni regista deve fare i conti. E attenzione ai twist…

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