Eternals

Regia di Chloé Zhao.
Un film con Gemma Chan, Richard Madden, Kumail Nanjiani, Lia McHugh, Brian Tyree Henry.
Titolo originale: Eternals.
Genere Azione, Drammatico, Fantasy, – USA, 2021, durata 157 minuti.
Distribuito da Walt Disney.
Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13

Sabato 20 Novembre – ore 21.00
Domenica 21 Novembre – ore 15.30 e 21.00
Martedì 23 Novembre – ore 21.00

Nel cinquemila avanti Cristo, gli eterni giungono sulla Terra dal loro pianeta natio di Olympia, a bordo dell’astronave Domo. Sono dieci emissari di dèi cosmici dalle proporzioni inconcepibili: i celestiali. Il loro compito è debellare i mostruosi devianti e proteggere gli umani, senza però guidarli né aiutarli in alcun altro modo, lasciando loro compiere ogni sorta di orrore storico. Gli eterni hanno dalla loro straordinari poteri: alcuni sono guerrieri altri hanno doti più mentali, di controllo della materia, di genio scientifico o di capacità illusorie. Sconfitti i devianti, al tempo dell’arrivo dei conquistadores in America, i dieci eterni si dividono e prendono strade diverse, ma quando i devianti misteriosamente ritornano ecco che anche gli eterni devono riunirsi per combatterli. Le cose però non sono semplici come sembrano…

Rimescolando pesantemente l’omonimo fumetto di Jack Kirby, la Marvel cinematografica si affida alla premio Oscar Chloé Zhao per lanciare una nuova supersquadra, composta da eroi tormentati e purtroppo schiacciati da una ingombrante mitologia…

Per spiegare gli assunti narrativi di Eternals si inizia con un prologo di scritte a scorrimento, più o meno come in Guerre Stellari, poi si passa al tempo dei primi sumeri e si riprende il celebre stacco millenario di Kubrick dall’osso in volo all’astronave di 2001: Odissea nello spazio. Anche qui si sceglie un’arma, un coltello dorato, che vediamo prima in mano a un ragazzo della remota antichità e poi, sette millenni dopo, sullo schermo gigante di Piccadilly Circus, nella Londra dei “giorni nostri”. Le virgolette sono d’obbligo perché si tratta del mondo Marvel cinque anni dopo il blip, ossia la sparizione (e il successivo ritorno) di metà della popolazione terrestre per effetto dello schiocco di dita di Thanos in Avengers: Infinity War. Evento che ha un peso anche in questo film, soprattutto per quanto concerne il personaggio di Ajak, interpretata da Salma Hayek.

A Eternals fin dal principio non mancano le ambizioni e costruire dal niente ben dieci protagonisti o quasi non è cosa da poco, soprattutto se ci si mette la loro lunghissima storia, caricata dei piani dei Celestiali. Per spiegare tutto questo, come è facile intuire, servono molte parole e la Marvel-Disney punta comunque al pubblico più ampio possibile, così non si è avuto il coraggio di lasciare zone d’ombra. In particolare gli imperscrutabili celestiali sono qui fin troppo trasparenti nello spiegare i loro piani a un certo punto del film. Il risultato sfocia nel didascalismo, con continue glosse chiarificatrici e il tentativo di umanizzare personaggi che di umano hanno solo l’aspetto.

Ajak ricorda la propria intera esistenza, una vita lunga milioni di anni, uno sproposito inafferrabile che rende piuttosto risibile la sua conversione, ma anche quella degli altri personaggi millenari non è che stia poi molto più in piedi. Altre cose poi, non importa quanto spiegate, non hanno molto senso, come il ruolo di Eterni e Devianti nello sviluppo dell’umanità. Il peggio arriva però quando si scoprono tutte le carte e i personaggi devono scegliere da che parte stare in una situazione in cui sono in gioco miliardi di vite, qualcosa di così ultraterreno rispetto alla nostra esperienza da risultare, per paradosso, anti-drammatico.

Come al solito si cerca di venire in soccorso della trama con l’ironia, che però qui è più contenuta che in altri film Marvel, così come l’azione è più rara, diluita in una durata monstre. Quel che è peggio è che risulta anche piuttosto generica e nemmeno realizzata troppo bene, del resto pure le ricostruzioni delle civiltà passate sono altalenanti, molto buona la precolombiana Teotihuacan, da villaggio Disneyland invece Babilionia. I devianti sono nemici deludenti, creature tutte digitali il cui corpo non sembra avere la giusta pesantezza o consistenza: i colpi contro di loro seguono una fisica pretestuosa e sembrano quasi non toccarli davvero in certe scene.

Le parti d’azione migliori coinvolgono la superveloce Makkari e il volante Ikaris, perché grazie all’uso che Chloé Zhao fa di scenari naturali finiscono per diventare coerenti, e quindi emozionanti, anche questi passaggi inevitabilmente al green screen. È però troppo poco per un film che ha alte pretese ma in fondo parla come tutti gli ultimi Marvel movies sempre dello stesso tema: la famiglia che scegliamo contro quella che ci è toccata, in questo caso per editto divino nientemeno. Il conflitto ha momenti drammatici e persino tragici colpi di scena, che stupiranno però soprattutto il lettore Marvel (ossia una piccola nicchia), mentre toccheranno poco il grande pubblico, che con questi personaggi non ha avuto il tempo di costruire un rapporto. Inoltre anche i fatti più drammatici sono smorzati dalla limitazione della violenza, dovuta al target di un film per famiglie.

Naturalmente fa piacere che sia il primo film Marvel con una protagonista sorda, con una scena di sesso, con una coppia gay che si bacia e altri primati, ma non basta segnare queste posizioni per superare lentezze e altri limiti cinematografici. Eternals in ultima analisi è un esperimento, che cerca di variare il format dei Marvel Movies in senso più adulto, con personaggi più complessi.

Purtroppo come accade nella maggior parte degli esperimenti son più le cose che non vanno per il verso giusto di quelle che invece si incastrano bene. Emblematica la direzione del cast, che funziona con gli attori meno celebrati, ma trova due ostacoli insuperabili nella plastificatissima Angelina Jolie, ormai in difficoltà anche a muovere la bocca, e nell’imbalsamato Richard Madden. Non aiuta che il finale accumuli epiloghi, a cui si aggiungono le due scene durante i titoli di coda: come al solito promettono un’espansione dell’universo narrativo, in modo però tutt’altro che intrigante.

La fase quattro della Marvel insomma ancora non ha trovato la propria identità e fin qui i capitoli migliori sono stati il divertente Shang-Chi e il fenomeno WandaVision, che sarà ripreso in Doctor Strange in the Multiverse of Madness. A questo punto tocca al suo regista, Sam Raimi, l’onore di cambiare finalmente marcia o l’onere di rassegnarci alla conferma di un declino.

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