Belle & Sebastien – Next Generation

Regia di Pierre Coré.
Un film con Michèle Laroque, Robinson Mensah Rouanet, Alice David, Caroline Anglade.
Titolo originale: Belle et Sébastien: Nouvelle génération.
Genere Avventura, – Francia, 2022
Distribuito da Notorious Pictures, Medusa.
Consigli per la visione di bambini e ragazzi: Film per tutti

Domenica 16 aprile ore 16.00

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Sébastien è un bambino di dieci anni di città che è stato fermato dalla polizia dopo che, per difendere un suo coetaneo, si è impossessato dello skate di un ragazzo più grande. La madre non può occuparsi di lui perché sta per partire per Praga. Così si ritrova trascorre le vacanze in montagna assieme alla nonna, che avrebbe fatto volentieri a meno della sua presenza, e della zia. All’inizio le sue giornate non sono affatto entusiasmanti. Un giorno però conosce Belle, un grosso cane bianco catturato nelle montagne da Gas, figlio di un uomo d’affari senza scrupoli che ha quasi convinto la nonna a vendere tutto. I due diventano subito amici e Sébastien farà di tutto per rendere libera Belle.

Dagli anni Quaranta ad oggi. Belle & Sebastien – Next Generation si stacca dalla precedente trilogia tratta dai romanzi di Cécile Aubry e inaugurata nel 2013 non solo per l’ambientazione ma anche perché è cambiato tutto il cast.

In più Sébastien non è più il bambino orfano che vive col nonno adottivo ma un ragazzino di città annoiato che sembra arrivare più dai film statunitensi prodotti dalla Amblin. Non cambia lo spirito della storia, sia nell’amicizia salvifica tra il bambino e il cane, sia nell’attenzione agli elementi paesaggistici dove il regista Pierre Coré ha potuto contare anche sulla collaborazione di Vincent Munier, il fotografo naturalista francese co-regista di La pantera delle nevi, che lo ha aiutato a filmare i Pirenei.

La particolare attenzione ai temi ambientalisti e alla vita in montagna (sfruttamento del territorio, la produzione della neve artificiale per incrementare il turismo di massa, il cambiamento climatico, la transumanza) tradisce però lo spirito della storia. Il film procede stancamente tra conflitti e riscosse, così come il tentativo di modernizzare la vicenda con la presenza dei social come nella foto di Belle postata da Sébastien su Instagram.

Il cinema d’avventura procede con il pilota automatico compresa tutta la parte dell’incidente col parapendio, la condizione di Belle che si trova sempre in pericolo e la presenza dei lupi dove tra i pochi momenti autenticamente realistici c’è quello della parte del gregge ucciso di notte. Sébastien, interpretato da Robinson Mensah Rouanet, appare molto più sfocato rispetto al personaggio portato sullo schermo da Félix Bossuet nella precedente trilogia.

Il problema maggiore non è solo la prevedibilità perché quella è comunque legata alla vicenda. Belle & Sebastien – Next Generation è invece così trattenuto – con la montagna sempre sullo sfondo, la scena in cui il cane compare di notte, il carattere della nonna di Sébastien che in realtà nasconde un dolore mai superato – da apparire gelido e incapace di sfruttare adeguatamente anche alcune location determinanti come il lago nella grotta che diventa soltanto un inevitabile incrocio narrativo. Certo, ha il tono di una favola ambientalista, sul modello di Mia e il leone bianco. Ma mancano l’istintivo coinvolgimento con il protagonista, a differenza del film diretto da Gilles de Maistre, e la magia.

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