After

Regia di Jenny Gage.
Un film con Josephine Langford, Hero Fiennes-Tiffin, Selma Blair, Inanna Sarkis, Shane Paul McGhie.
Titolo originale: After.
Genere Drammatico, Sentimentale – USA, 2019, durata 100 minuti.
Distribuito da 01 Distribution.
Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13

Sabato 4 maggio – ore 21:00
Domenica 5 maggio – ore 21:00
Martedì 7 maggio – ore 21:00

Martedì pre TUTTI biglietto € 4,00
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Tessa è la classica brava ragazza: studentessa diligente, figlia obbediente di una madre single che l’ha cresciuta fra grandi difficoltà economiche, fidanzatina devota di un ragazzo perbene che è suo amico fin dall’infanzia. Ma (per fortuna) la sua vita riceverà una bella scossa: Tessa infatti si trasferirà da sola presso un college di Atlanta dove cadrà dritta dritta nella rete di seduzione di Hardin, il bad boy locale dal temperamento ombroso e la collera facile. Ovviamente l’attrazione è immediata, e reciproca. Riuscirà Tessa a rendere Hardin meno scorbutico, o Hardin a rendere Tessa meno bacchetona?

La storia di After è raccontata dal punto di vista di lei, e dunque sarà il percorso di crescita e cambiamento della ragazza il fulcro della vicenda.

Del resto la saga letteraria su cui è basato è stata scritta da una donna, Anna Todd, inizialmente come fun fiction per la piattaforma di narrativa online Wattpad, ed è approdata sul grande schermo grazie a una squadra tutta al femminile: a cominciare dalla regista Jenny Gage, che ha sceneggiato il primo dei cinque romanzi della saga insieme alla stessa Todd ma anche a Susan McMartin e Tamara Chestna, e la produttrice Jennifer Gigbot. E montaggio, costumi, supervisione musicale, casting sono tutti affidati a professioniste.

Il personaggio più riuscito del film è Tessa, anche perché è stato affidato all’attrice giusta, la 21enne australiana Josephine Langford, sorella minore di quella Katherine famosa per il ruolo di Hanna Baker nella serie Netflix Tredici. Josephine è una presenza fresca e vibrante, credibile nei panni dell’ingenua educanda dotata di un cervello inquisitivo e di appetiti sessuali pronti a venire a galla. Molto meno azzeccato Hero Fiennes Tiffin (figlio di Martha Fiennes e nipote degli attori Ralph e Joseph) nei panni di Hardin, originariamente ispirato a Harry Stiles: Hero non comunica né la trasgressione né il senso del pericolo che il suo personaggio e il cantante degli One Direction trasmettono naturalmente. Piuttosto Hardin ci appare come un ragazzo ricco e viziato (è il figlio del rettore dell’università) con una insolita passione per la letteratura femminile (quale maschio ventenne possiede una copia di “Cime tempestose” piena di post it?).

After è molto ben confezionato ed esteticamente accattivante: in buona parte i fan della saga letteraria saranno gratificati dalla patina glamour dell’intera operazione, dai numerosi Easter egg disseminati ovunque, perfino da qualche ispirata modifica all’originale, come quella di trasformare il personaggio di Tristan in una ragazza senza cambiare la natura erotica della sua relazione con il personaggio di Steph. Ci sono tutti gli archetipi cinematografici della storia d’amore alla Gioventù bruciata: gli abiti bianchi di lei e il chiodo nero di lui, la gita al planetario, i genitori inadeguati, gli amici fedeli e quelli inaffidabili. Tutto il film è improntato inoltre alla commercializzazione, dagli innumerevoli product placement alla scelta di inserire nel cast volti noti al pubblico della Rete, che per primo ha decretato il successo della saga: influencer, modelle, musicisti, fashioniste. Più alcuni innesti vintage, uno su tutti Peter Gallagher nel ruolo del padre di Harding, lui che per molti resterà sempre il Sandy Cohen della serie televisiva The O.C.. – guarda caso quella cui sembra ispirata questa trasposizione cinematografica di After, anche nel rapporto fra Tessa e Hardin. Non mancano i traumi infantili e le ferite del passato, giacché la letteratura young adult sembra non riuscire a proporre comportamenti negativi senza dare loro una bella spiegazione assolutoria.

Il problema di After è soprattutto il tentativo evidente di abbassare al massimo l’età del divieto ai minori. Dunque molti fan della saga saranno sorpresi nel veder edulcorate alcune delle svolte principali della storia, e chi si aspettava di assistere a scene di sesso esplicite rimarrà a bocca asciutta. È quasi azzerata anche la componente violenta del carattere di Hardin, che nel romanzo apriva la spinosa polemica su quanto certe relazioni possano essere tossiche, ancorché seducenti: il bel tenebroso appare qui più che altro un bonaccione infantile dal broncio facile.

C’è anche tanta political correctness nel modo in cui lui chiede a lei il consenso per ogni iniziativa sessuale e produce un preservativo senza che sia Tessa a farne richiesta. E il lato dark di certe sfide a obbligo o verità, o la crudeltà di certe pratiche iniziatiche, è illuminato a giorno dalle luci caramellate di tante sequenze da pubblicità dei profumi.

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